Differenziazione fra spese per la manutenzione e spese per la valorizzazione

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Differenziazione fra spese per la manutenzione e spese per la valorizzazione

Le spese per la manutenzione degli immobili detenuti come beni privati sono fiscalmente deducibili. A tal fine, tuttavia, devono presentare un carattere di conservazione del valore e mantenere, riparare o sostituire concretamente il valore di utilizzo di un bene economico in un immobile. Le spese che comportano un aumento del valore, invece, non possono essere detratte come costi di manutenzione, ma solo dalle imposte sugli utili da sostanza immobiliare.

Per gli immobili detenuti come beni privati, le spese di manutenzione, le spese di riparazione degli immobili di nuova acquisizione, i premi assicurativi e le spese di amministrazione di terzi possono essere dedotte dal reddito imponibile. Dall’altro lato, vi sono i costi rimanenti e le spese, in particolare le spese per il mantenimento del contribuente o della sua famiglia, nonché le spese per l’acquisizione, la produzione o l’aumento di valore dei beni, nessuno dei quali può essere dedotto.

Il 24 ottobre 2017 il Tribunale federale si è pronunciato su un caso nel quale questa distinzione è stata controversa. Nel 2013 una coppia del Canton Zurigo ha dotato i propri immobili di una griglia di protezione contro le martore e ha detratto dal reddito imponibile le spese di manutenzione, pari a 11’769 franchi. Le autorità zurighesi non l’hanno accettato, motivo per cui il caso è stato portato dinanzi al Tribunale amministrativo del Canton Zurigo. Quest’ultimo ha tutelato l’opinione della coppia, poiché ha ritenuto che le griglie contro le martore fossero destinate ad evitare danni futuri. Costituivano quindi una misura di conservazione del valore e dovevano pertanto essere classificate come costi di manutenzione deducibili dal reddito imponibile. L’ufficio delle imposte di Zurigo ha deferito il caso al Tribunale federale.

Ciò contraddiceva il Tribunale amministrativo di Zurigo. È stato inoltre sottolineato che solo le misure di conservazione del valore possono essere considerate come costi di manutenzione e che le spese che aumentano il valore creerebbero nuovi valori aggiuntivi. Nel caso di specie, tuttavia, la griglia contro le martore è stata installata solo per evitare danni che non si erano ancora verificati e che in futuro sarebbero potuti essere imminenti. Tuttavia, il verificarsi del danno non era né immediato né specificamente minaccioso. Anche i conduttori di fulmini, le pareti tagliafuoco o i sistemi di allarme antincendio non sarebbero riconosciuti come costi di manutenzione in quanto eviterebbero solo eventuali danni futuri. Non si tratta quindi di costi di riparazione o di spese con le quali si doveva ripristinare un valore di proprietà superiore a causa delle martore. Così facendo, i reticoli contro le martore non avevano conservato il valore della proprietà, ma l’avevano aumentato. Le misure adottate non sono neppure misure di risparmio energetico e di tutela ambientale, che all’articolo 32, paragrafo 2, LIFD sono considerate equivalenti ai costi di manutenzione. Per questi motivi, è esclusa una detrazione per i costi di manutenzione. Tuttavia, i costi potrebbero essere dedotti dall’imposta sugli utili da sostanza immobiliare.

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